Passano i morti viventi.
Li vedo dalla mia finestra,
per lo più furtivi,
taluni altezzosi,
ma tutti con passo stanco
già di prima mattina.
Hanno occhi cerchiati,
laghi di paura
e di incertezza.
Passano e vanno
verso le loro mete assurde,
verso i loro affari
più o meno leciti,
più o meno puliti.
Sono agitati
e non sanno perché.
Non se lo chiedono nemmeno,
poveri dementi.
Non sanno neppure
che appena nati
erano già morti.
Giorgio Matteotti
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