Povera Luna, bianca, verde o rossa!
Da secoli cantata dai poeti,
t'hanno osannata tutti; pellerossa,
uomini bianchi, neri, afflitti e lieti.
Ma adesso che sei stata calpestata
da piedi umani, è fatalità
che tu resti, violata e smitizzata,
preda di scienza per l'eternità.
Chi più potrà invocarti, o Luna mia?
Dovremo forse, stando chiusi in casa,
col cuore colmo di malinconia,
spedirti un fax al Centro della N.A.S.A:?.
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